"Le cose vecchie non si buttano mai..."
omaggio alla Geriatria dell' ASMN di Reggio Emilia



Il Soldato Cirillo


                                                 ...l'infermiera Daniela...

                                        

                         

 

Prima o poi tutti noi diventiamo anziani, "vecchi", vecchie ciabatte da buttare o abbandonare,
prima o poi tutti faremo questo passo col tempo che scorre inarrestabile, prima o poi tutti saremo vecchi, ma come lo saremo, come diventeremo...probabilmente saremo un peso, probabilmente saremo un qualcosa di vecchio che non serve più a nulla, ed è per questo che invito tutti ad invecchiare nel miglior modo possibile, seminando e lasciando perle di saggezza alle frecce future, sorrisi, gioia, pazienza, amore, passione, consapevolezza di essere.
Le generazioni della seconda guerra, stanno man mano scomparendo in via di estinzione, loro hanno vissuto con ardore, con povertà, con la voglia di vivere e lottare per principi fondamentali, ed è grazie a loro che oggi siamo qui, ed è a loro che dobbiamo tanto affetto e patrimonio, a cui dobbiamo dedicar del tempo prezioso e tiranno, un tempo che man mano ce li sta portando via...racconto parte della mia esperienza...
Ho lavorato cinque anni nel reparto di Geriatria nell'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia; ho lavorato fianco al fianco con queste persone, con quei validi soldati di una volta, con i "ragazzi di altri tempi" come li definivo io, e al di là dell'essere infermiere, svolgevo un lavoro che a loro piaceva tanto, "L'ASCOLTO". Ricordo che adoravano raccontare le loro storie, i loro passati burrascosi, la guerra, la grande guerra...ed erano felici solo per quello, felici nel raccontare perchè ormai nessuno più li ascoltava, era la loro cura nonostante gli acciacchi, un ultimo respiro prima di passare a miglior vita, sorridere con un amico che ti ascolta, volevano raccontare di se stessi, ricordo che volevano ancora gridare, "io ho dato il mio contributo, ho vissuto, e cazzo sono ancora vivo, sono qui, ti chiedo la mano, ti chiedo un orecchio, un sorriso, un bacio, un gesto d'affetto". Per tanti invece non è così, per tanti figli diventano un problema sociale, d'impegno, e talvolta vengono abbandonati a se stessi, sapeste che tristezza vedere un uomo invecchiare da solo senza vedere mai un parente, un familiare che li venisse a trovare, eravamo noi, gli infermieri, i loro angeli, a passare il tempo con loro fra merda piscia e sangue, e fra una cosa e l'altra ascoltavamo le loro storie, la loro voglia di vivere ancora, ballavano con noi nelle camere, si divertivano e non vedevano l'ora che uno di noi entrasse nella stanza per scambiare una parola, una sola parola, grazie.
Voglio dare un contributo, un ringraziamento agli infermieri della Geriatria che con dedizione, svolgono il loro lavoro.

Angelo Farese             (Le fotografie scattate, sono state fatte col consenso dei figli e dei pazienti).









"Fantuzzi Rina, lei è la bambina nella foto antica"









...come buttare via qualcosa di vecchio? Loro hanno la saggezza di una vita che ci appartiene.

Angelo Farese, con la collaborazione del personale che tutt'ora è dedita alla vita dell'ammalato geriatrico.







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