La Rinascita dell’Aquila
Il Silenzio della Notte
smette di tacere
al tremar della Terra.
Crepe inarrestabili e rumorose
squarciano sulle spoglie silenti
le pareti delle strutture
una volta salde
e or dal terremoto infrante.
Muore tacita la ressa in Chimera
e la ressa vive col Panico e Spera.
Al crollo dei massi
con passi scaltri
si rivestono gli uomini
a calcinacci con abiti sfatti.
Macerie pesanti e polverose
sulla Speranza impavida
ove silente e tremante
Povertà indossa Carità
per cercar fra le Nazioni parità.
Annegano il Silenzio
le stridenti lacrime
ove sulla tremante Terra
fa poltiglia Sangue e Pianti.
Lacrime in stille di diamanti
canti onirici dei lirici Santi
al celebrar coi neri manti
gli inermi a lutto.
Spontanei al massacro
fra il profano e il sacro
sull’orlo del baratro i necrofori
sollevano gli inermi nel feretro.
Soprano è il tetro teatro
al madido sguardo degli inermi
Aquilani in soqquadro.
Mani nelle mani fra loro strette
faticano alle ali del pennuto
per la ripresa di un popolo:
la rinascita dell’Aquila.
Angelo Farese
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